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Esperienze didattiche al tempo del Covid-19 - parte quarta

 

Competenza digitale degli allievi

 

  Come se la sono cavata i nostri giovani allievi? Li chiamiamo “nativi digitali”, venuti al mondo con un ciuccio in una mano e uno smartphone nell’altra, con un istinto innato grazie al quale spesso riescono a capire molto meglio di noi, dei loro genitori e nonni, come si maneggia un cellulare, un tablet o un qualsiasi altro aggeggio elettronico. Sono indubbiamente più veloci e predisposti al multitasking dei nati nel ‘900 ma sfortunatamente anche per loro non è stato per nulla facile. Per inciso, non è affatto detto che ogni preadolescente possegga un proprio smartphone (...e forse è anche giusto ed auspicabile sia così) o che possa disporre di un tablet, un computer. La dotazione hardware personale infatti è risultata proprio uno dei principali e primi problemi da affrontare e al quale, fortunatamente, si è riusciti a dare risposta in tempi relativamente brevi. Dopo poche settimane dall’inizio del primo lockdown, grazie alla mobilitazione delle famiglie ma anche allo stanziamento di specifici fondi da parte del Ministero dell'Istruzione a favore di scuole e famiglie, tutti gli alunni sono stati dotati di device adeguate per la didattica a distanza (la famigerata DAD). Certamente un risultato rilevante, frutto di un consistente investimento da parte di famiglie e istituzioni scolastiche, che ha consentito ad ogni studente (o quasi) di essere connesso e potenzialmente operativo. 

  Però un conto è smanettare per svago tra app, giochini e piattaforme online dedicate a contenuti multimediali, altra cosa è utilizzare software, hardware, applicazioni web integrate per partecipare a lezioni a distanza, produrre materiali didattici da condividere con i propri compagni e insegnanti, realizzare video e caricarli su piattaforme online, saper gestire i vari formati di salvataggio dei file in modo che risultino compatibili e non troppo voluminosi. Una sfida impegnativa anche per loro, non c’è dubbio. Da un giorno all’altro si sono ritrovati a dover utilizzare in modo concreto e produttivo mezzi digitali sconosciuti. Come fosse scontato che un bambino o una bambina di undici anni possa riuscire ad affrontare tutto ciò solo in virtù di una naturale predisposizione o di una dotazione di mezzi certa. Caspita, cosa abbiamo chiesto loro! Certo, non che avessimo possibili alternative, confinati come eravamo nei nostri alloggi. Più di una volta mi sono soffermato a ripensare a mie piccate reazioni generate dalla mancata partecipazione di un allievo alla lezione online programmata. Qualcuno ha fatto sicuramente il furbetto ma molti hanno avuto serie difficoltà, almeno nelle prime settimane. Seppur nativi digitali, per riuscire a tenere il passo hanno avuto bisogno dell’aiuto di genitori, fratelli e sorelle maggiori. I risultati, per quanto abbiamo potuto osservare, in molti casi sono stati sorprendenti! Situazioni di dispersione scolastica fortunatamente sono risultate rare. I nostri allievi hanno vissuto, come noi docenti, un periodo di formazione intensivo che ha richiesto loro di imparare in fretta un sacco di cose nuove. Gestire le funzioni delle classi virtuali per poter partecipare alle lezioni a distanza; selezionare, visionare, scaricare e caricare materiali didattici online; interagire costantemente con i docenti attraverso le piattaforme digitali (Google Classroom, WeSchool o altre); utilizzare la posta elettronica e saperla controllare in modo efficace; produrre registrazioni audio e video di buona qualità, spesso con la necessità di sincronizzarle con il click di un metronomo o con registrazioni di compagni, ma non troppo pesanti in modo da poter condividere agevolmente con il docente (al quale non si può inviare un video da 750 MB senza rischiare una ramanzina...); aprire un canale YouTube, con l’autorizzazione e la supervisione dei genitori, per condividere con tutti o una ristretta cerchia di persone le proprie performance video, in alternativa a saggi e concerti in presenza. 

 

  Dimentico qualcosa? Aiutatemi a ricordare gentili colleghi! Cos’altro abbiamo chiesto ai nostri allievi di prima, seconda e terza media? La cosa straordinaria è che ce l’hanno fatta, ci sono davvero riusciti, e in alcuni casi con risultati eccellenti. Sono quasi sicuro che molti allievi, nella normalità delle lezioni in presenza, non avrebbero raggiunto simili livelli di competenza. Non possiamo avere la controprova, certamente, ma questa convinzione resta forte in me. Se prima della pandemia esercitavano la loro innata attitudine digitale per lo più in amene e discutibili attività ludiche, consumando passivamente contenuti di dubbia qualità culturale (ecco che viene fuori l’acredine giudicante del docente bacchettone nato nel ‘900!) ora hanno davvero cominciato a sviluppare competenze adeguate che consentiranno loro di produrre materiali e fruire in modo critico di risorse, fonti, produzioni multimediali ed artistiche. I miei allievi sono stati davvero molto bravi, sono fiero di loro e non ho mancato di sottolinearlo con feedback positivi. Ora non resta che aiutarli ad acquisire maggiore consapevolezza in merito alle immense risorse che il digitale offre.

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